Nata a Matuljie (Rieka - Fiume) - Croazia, vive e lavora prevalentemente a Catania.
Ha frequentato l'accademia di Pittura e Scultura presso l'Accademia di Belle Arti ed ha insegnato presso l'Istituto Statale d'Arte di Catania.
Svolge un'intensa attività artistica nella Pittura, Grafica, Restauri ed Affreschi e tra questi ultimi, sono da ammirare i suoi interventi presso importanti siti in Sicilia.
Partecipa a corsi internazionali di tecniche dell'Incisione e Litografia ad Urbino.
Recensioni
Delle sue opere si sono occupati studiosi e critici d'arte come Carmelo Andrea Bruno, Ugo Ferroni, Giuseppe Frazzetto, Franco Grasso, Giacomo Leone, Raffaele Leone, Saro Leone, Nadja Nifka Profosic', Orio Ribelli, Elio Romano…
Carmelo Andrea Bruno Con i suoi colori che diventano, per mezzo suo, immagini di cose meravigliose fanno subito pensare a una tecnica tutta personale, con quella morbidezza che l'artista spontaneamente adopera per fare felice chi ama avere in casa una tela.
La pittrice è perfetta sia nell'uso dei colori ad olio. Ogni qual volta fa nascere con la sua sensibilità poetica quello che si può definire "cuore".
Raffaele Leone ...dai suoi acquarelli, tutti in tono minore, pacato, sottovoce, per colori quieti, traspira il silenzio ascoltato, quella pace, quella fuga dal rumore della città... quando nei pomeriggi delle giornate festive le case spopolate, su qualche balcone indugia, qualcuno... si ha la misura dell'esodo che svuota la città nei dì di festa in cui tutti, sia pure tutti quelli che possono, sono andati a cercare fuori la città murata quella carica che è necessaria...
Orio Ribelli La piena validità artistica di Dolores Gardassanich risulta immediata all'occhio di chi osservi una sua Opera, sia questa grafica che ad acquarello. La sicura morbidezza della linea, l'armoniosità del tratto nel suo insieme ne stabiliscono una fresca vena espressiva e poetica al contempo che vengono a creare un clima armonioso ed esteticamente gradevole. C'è in queste Sue composizioni un dilatato senso di serenità, che intende ad ampliarsi a farsi musicale. E c'è anche, per l'occhio attento del critico, un mestiere affinato e raffinato insieme, ovvero un'attenta elaborazione maturata e curata con dedizione e passione attraverso gli anni. C'è diciamo, senza volere fare della retorica, l'anima intrinseca dell'artista che sa ciò che vuole raggiungere, ma soprattutto ciò che vuole esprimere con intensità e passione, riuscendo così a stabilire una sintesi di equilibri tra sentimento e pensiero, tra ascolto e racconto.
Elio Romano ...nelle opere della Gardassanich è l'appassionato interesse a fermare nella libera visione dell'artista, ma con chiarezza e fermezza, aspetti di un mondo, di una architettura nei suoi aspetti urbanistici e nei suoi dettagli strutturali, un mondo che va scomparendo, che a volte, fissato in opere pur recenti, è già scomparso, un mondo fatto dalla mano dell'uomo ed a misura d'uomo...
Elio Romano Qualche tempo addietro in una Galleria d'arte mi si presentò un signore giovane e distinto, che, essendosi da poco iniziato alla pittura, voleva un mio consiglio sulle sue opere. Poiché erano copie da banali cartoline della città, gli consigliai che si mettesse dinanzi a quei soggetti dal vero; gli sarebbe piaciuto, mi disse, ma si vergognava a mettersi per la strada col suo cavalletto. Gli feci vedere allora alcuni acquarelli della Dolores, che appunto erano esposti e gli raccontai come li dipingeva, quasi sempre dall'interno della sua auto, impassibile alla curiosità e alle galanterie dei passanti, in lunghissime sedute. "Si mi disse, tutto rallegrato - quelle cosine saprei dipingerle anche io"-
Quella incauta e ridicola affermazione mi diede un po' la chiave a un aspetto della opera della Dolores, che la accomuna alle vere opere d'arte, questa capacità di apparire come nata da se, semplici e naturali, di dissimulare la fatica, l'esperienza, le inquietudini e financo i sentimenti e la volontà espressiva di chi le ha create perché tutto si scioglie nella chiarezza e semplicità della opera d'arte e l'artista se ne sta in disparte, come estraneo, così come assai bene fece Thomas Mann. In realtà nelle opere della Gardassanich è l'appassionato interesse a fermare nella libera visione dell'artista, ma con chiarezza e fermezza aspetti di un mondo, di un'architettura nei suoi aspetti urbanistici e nei suoi dettagli strutturali, un mondo che va scomparendo, che a volte, fissato in opere pur recenti, è già scomparso, un mondo fatto dalla mano dell'uomo ed a misura d'uomo. E' proprio in questa necessità espressiva, che l'autrice ha, con una lunga pazienza affermato la sua tecnica, che a volte rasenta il virtuosismo. E sarebbe assai bello che le testimonianze di questo labile mondo, così poeticamente e chiaramente fermato, potessero essere raccolte in un volume che le tramandasse per la gioia di chi potesse guardarle come noi guardiamo con tanto interesse le incisioni dei viaggi in Sicilia di artisti settecenteschi o anche del primo ottocento che ci sembrano così favolose e vive.